• Tra i vicoli pieni di murales di Diamante

Calabria per noi ha significato mare: abbiamo seguito la costa e spesso abbiamo camminato sulle spiagge e tra gli scogli. Ahimè siamo stati costretti a percorrere diversi tratti su asfalto; spesso abbiamo optato per strade poco trafficate (come tra Fiumefreddo ed Amantea dove la vecchia statale è di fatto una ciclabile) ma altre volte abbiamo dovuto camminare di fianco alle macchine (come i 25 infernali chilometri tra Pizzo e Tropea).

Non serve dirlo: il mare è stupendo e il cibo buonissimo (e piccante). L’ospitalità è stata quasi sempre calorosissima; raramente abbiamo dovuto fare la spesa perché i pranzi e le cene che ci hanno offerto non si contano e quasi sempre qualcuno ci ha ospitati la notte. Se hai un amico o un conoscente in Calabria è come se ne avessi altri mille! Con il passaparola siamo riusciti ad organizzare buona parte del percorso e spesso alla nostra meta c’era qualcuno ad aspettarci. C’è ovviamente capitato di incontrare qualcuno un po’ più diffidente (come un’anziana signora che, menando il bastone per aria, ci ha mandati a quel paese perché volevamo sederci sulla sua panchina; o un prete che, come prima domanda, ci ha chiesto una fotocopia dei documenti) ma come si suolo dire: l’eccezione conferma la regola!

Ora abbiamo lasciato la Calabria e la penisola alle spalle: siamo in Sicilia! Un misto di confusione, emozione ed agitazione ci ha accompagnato durante la traversata dello stretto (l’unico pezzo che non abbiamo potuto fare camminando): una parte del viaggio finisce e una nuova comincia. Nemmeno pensavamo di poter arrivare fin qua, ed invece la Sicilia è sotto Le nostre suole pronta ad essere scoperta!

1 Commento

1 Commento su Diario di viaggio #10 - Gli ultimi passi nella penisola

  1. BRAVU
    III, esperiens
    za meravigliosa

    BRAVIII!!! Esperienza meravigliosa!!! Facciamo il”tifo” per voi, buona continuazione e speriamo a presto. Abbracci.

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