" Non passate di lì "

  • Diluvio improvviso lungo la costa....abbiamo trovato riparo per un pelo!

” Non passate da Castel Volturno, Lago Patria… Solo prostitute e neri che spacciano” è questo l’ avvertimento che ci è stato dato da tutti. Già, “non passare di lì”, non guardare, evita, fa finta che i problemi non esistano, che non ci siano. In macchina passi, guardi in lontanza, giri lo sguardo, non esiste nulla al di fuori della meta. Invece noi, per arrivare a Napoli, ci dovevamo passare di lì….a piedi… Avevamo paura? Sì. C’è degrado? Sì. La gente aveva ragione a dirci di non passare di lì? Forse no.

Spesso si parla delle prostitute come cose, non si vedono per il loro lato umano, per non parlare di quello femminile. Passando a piedi, siamo stati fermati da due prostitute della Nigeria, erano preoccupate che camminassimo così tanto e con tutto il peso sulle spalle…

I problemi ci sono e non basta girare la testa per risolverli, nemmeno notarli passando a piedi. Perché dividere l’ Italia in ” zone sì e zone no ” ? I problemi non dovrebbero essere regionali ma nazionali.  Come dice Don Mariano che abbiamo incontrato lungo la strada:

” Le prostitute ci sono perché noi le vogliamo, tutti sappiamo del racket che c’ è dietro, tutti le condanniamo, ma tutti sappiamo dove trovarle quando vogliamo “. 

 

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 ” Qua e Terracina non c’è la cultura del turismo…quando ne vedono uno che viene da fuori cercano di spennarlo… Gli fanno spendere il possibile, poi chissene frega se non torna più. Noi italiani siamo così… All’ estero siamo tutti amici, un milanese e un napoletano fanno squadra, si sentono italiani. Qua invece, ci facciamo tutti la guerra, cerchiamo di fregarci l’ un l’altro. ”

Orlando “il quasi furioso”, Terracina

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Gli amici di sempre

Dopo esserci persi tra i boschi e averla rischiata grossa accerchiati da cani maremmani, siamo arrivati stremati in quel di Giulianello, un piccolo borgo ai piedi dei monti Lepini. La fatica della giornata è stata ben ripagata dalla calorosa accoglienza della comunità locale che ci ha dato un primo assaggio della proverbiale disponibilità e cordialità dei popoli del sud. Dopo averci sistemato nell’oratorio del paese siamo stati invitati a cena da un gruppo di amici. Non solo ci è stato offerto di tutto (abbiamo mangiato come non mangiavamo da settimane) ma abbiamo avuto la possibilità di conoscere meglio il paese e riscoprire un’atmosfera che forse solo i nostri genitori hanno vissuto.

” Qui ci conosciamo tutti da quando siamo bambini. Sono orma quarant’anni che ci troviamo qua, due volte la settimana! Noi uomini ci facciamo delle belle partite a biliardo e due risate, le donne invece giocano a carte. Siamo come una grande famiglia, tra noi ci chiamiamo “gli amici di sempre”! “

Gli amici di sempre, Giulianello

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” Vengo spesso qui a guardare le mie bufale…sapete, per chi è cresciuto in mezzo agli animali è difficile stare senza. Per un po’ ho fatto il postino e allo stesso tempo avevo un piccolo allevamento.., poi ho mollato il lavoro alle poste e ho investito sulle bufale, ne ho prese 600 e ho aperto la mia impresa….Sapete cosa vuol dire lavorare ogni giorno dalle 4 del mattino alle 10 di sera? Non esitevano domeniche, non avevo vacanze…mio figlio al mare ce l’ ho portato forse due volte. Il mio mondo finisce dietro quelle montagne, non ho visto altro per 46 anni.. Ora sono in pensione e viaggio quando posso…ma il tempo di ieri non me lo può restituire nessuno. Sì, oggi ho tempo, ma a vent’anni no, e chi me lo ridà quel tempo perduto? Se tornassi indietro sì, rifarei lo stesso, m invece di 600 bufale me ne prenderei 100, guadagnerei meno ma starei di più con la famiglia. I soldi servono, ma anche con un po’ meno si vive bene…
Ora ho dovuto chiudere l’impresa…mio figlio non voleva continuare con l’impresa di famiglia…da un lato mi dispiace perché ora è disoccupato, ma dall’altro sono felice che non faccia la vita che ho fatto io.
Ricordatevi, il tempo che avete non ve lo ridà indietro nessuno”

Luigi, verso Priverno

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Diario di viaggio #7

  • Sulla Via Appia Antica ci siamo imbattuti sul set della serie S. Francesco di Paola. Ci avevano invitato a prendere parte alla scena in qualità di pellegrini ma purtroppo il tempo era poco!

L’avventura vera è iniziata: lasciata Roma alle spalle abbiamo cominciato la seconda parte del nostro viaggio, quella che più ci metterà alla prova e che speriamo ci permetterà di scoprire la vera essenza dell’Italia del sud.
Siamo usciti dal circuito collaudato della via Francigena settentrionale, che ci permetteva di usufruire di strutture d’accoglienza in gran parte ben organizzate e che soprattutto ci consentiva di seguire un sentiero ben segnalato e quasi sempre sicuro per i camminanti.
Abbiamo lasciato Roma camminando sul basolato della Via Appia antica… Ai nostri lati potevamo vedere catacombe, resti di antichi poderi…insomma, è stato come un tuffo nel passato.
Arrivati a Frattocchie abbiamo chiesto ospitalità dai Frati Trappisti, i quali ci hanno detto che quello non era un albergo e quindi, per ovvia conseguenza, avremmo dovuto chiamare in anticipo per prenotare in modo da tale da potersi organizzare…dunque alla richiesta nostra di darci un pavimento il monaco, incredulo, ha detto che tra il dormire per terra fuori o dentro al monastero non c’era differenza e ci ha indicato la via d’uscita…
Per non parlare della tragica condizione dell’ Oratorio Don Bosco di Castel Gandolfo dove, a detta del Parroco, “non ci sono pavimenti”… Insomma , qualcuno si muova per trovare un pavimento per l’oratorio di Castel che rischia di cadere nel vuoto!
In compenso abbiamo trovato ospitalità a Nemi e a Giulianello, rispettivamente da Padre Luigi e Don Gianmarco, i quali, senza farci troppe domande, ci hanno accolti dandoci quello che avevano a disposizione. Insomma…la via Francigena del Sud a livello di ospitalità non è ben organizzata ma si basa più sulla volontà del singolo.
Per quel che riguarda il percorso vero e proprio, la situazione è ben diversa da prima di Roma : la segnalazione confida solo nell’intervento di volontari locali, quindi non è omogenea e spesso assente o confusa. Ci siamo persi diverse volte, nel bosco di Diana ci siamo dovuti letteralmente aprire il percorso tra ortiche e rovi, bussola e cartina alla mano… Siamo forse gli unici che la stanno facendo senza GPS!
La via del sud è un tracciato nuovo, poco frequentato e sfruttato. Anche i locali ce l’hanno spesso descritto come una “trovata turistica” poco riuscita. La verità è che lo sviluppo di questo itinerario potrebbe fare da motore trainante per incentivare il turismo a piedi nel sud. Un sud ricchissimo di storia e tesori, ma poco abituato al “turismo zaino in spalla”. Spesso veniamo guardati come “animali strani”, ma veniamo anche accolti con interesse e curiosità. Ormai non si contano i pranzi o caffè che ci sono stati offerti dalla gente per strada…insomma, il calore dei popoli del sud comincia a farsi sentire!

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DSCN1101Dopo esserci persi per il bosco di Diana all’ uscita della magica Nemi, siamo riusciti ad arrivare a Velletri per ora di pranzo. Qui in preda alla fame e alla stanchezza dovute alla mattinata tumultuosa, siamo stati notati da Cristiano, in giacca e cravatta, mentre tornava a casa per pranzare col fratello. 

Con pochi fronzoli ci ha invitati a mangiare in una trattoria locale dove abbiamo passato insieme il pranzo!

” Lavoro nel Senato a Roma, ma Velletri è più traquilla, mi piace di più… Qui non sei un numero, la gente ti chiama per nome. A Roma è già tanto se sai chi sono quelli del piano di sotto…

Curioso quello che state facendo, questa idea del camminare..mi sembrate usciti dal Medioevo… In effetti con la vita abitudinaria il tempo passa in fretta…15 anni sembrano un giorno, mentre invece camminando si vedono più così ed il tempo passa in modo diverso, è come se si vivesse di più “

Cristiano, Velletri

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DSCN1080A Castel Gandolfo siamo stati fermati dalla curiosità di Gianfranco Cinelli, poeta locale. Ci ha intrattenuto con la lettura dei suoi stornelli in dialetto romanesco. Poeta dallo sguardo vispo e dai versi graffianti e provocatori…

Purtroppo non abbiamo trascritto nessuna delle sue poesie ma se passate per Castel, chiedete di lui in paese e sicuramente vi cambierà la giornata!

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Diario di viaggio #6 - La fine della Francigena del Nord e l'arrivo a Roma

L’ultimo tratto della via Francigena è stato emozionante: abbiamo attraversato luoghi pieni di storia e percorso strade vecchie migliaia di anni. Pensare che i nostri passi erano gli ultimi di una serie infinita di persone ci ha colpito molto: prima di noi avevano camminato su quelle stesse pietre Papi, mercanti, legionari, famosi musicisti e Santi. Città come Sutri, dove rovine etrusche e romane si fondono con quelle medioevali, sono davvero posti magici.

Il paesaggio si è fatto più brullo, il giallo vivo del grano ci ha accompagnato attraverso morbide valli. La terra vulcanica vicino al lago di Bolsena non solo ci ha regalato panorami dai colori incredibili, ma ci ha permesso di godere delle acque termali di Bagnaccio, dove esistono delle terme a cielo aperto completamente gratuite per i pellegrini!

Infine abbiamo raggiunto il nostro primo grande obiettivo, che segna un momento importante del nostro viaggio … Siamo arrivati a Roma!

Non servono parole per descrivere la città eterna: ad ogni angolo ci aspetta un pezzo del nostro passato.

  • La via francigena e il lago di Bolsena

Ed ora si prosegue … Abbiamo intrapreso la via francigena del Sud che percorreremo almeno fino a Formia, per poi dirigerci verso Napoli. Verso Sud!

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Giancarlo

Roma é un dedalo di strade, in ogni angolo e vicolo si nascondono storie e tesori vecchi migliaia d’anni e basta un attimo: la testa comincia a girare e si perde la concezione del tempo e dello spazio. Per averci guidato in questo labirintico museo a cielo aperto non possiamo non ringraziare Giancarlo.
Pur sapendo poco di noi, ti sei presentato subito con delle cartine della Francigena del sud…avevi già inquadrato i tipi che avevi davanti dai pochi messaggi scambiati nei giorni prima! Grazie per averci trattato come amici, per averci fatto passeggiare per Roma, scoprendone gli odori, le storie, gli scorci inaspettati… Grazie per il tempo, per il tuo tempo dato a noi. E grazie per i tanti consigli e appunti che ci permetteranno di cominciare la seconda parte del nostro viaggio, quella in cui davvero ci dobbiamo affidare alla gentilezza e disponibilità degli italiani. L’inizio é stato promettente, speriamo davvero di incontrare altre persone come te!

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DSCN0959” Io ho la passione dei modellini aerei da quando c’ avevo 13 anni…poi ho fatto carriera nella marina e non c’ho più pensato per un po’.. Da quando mi è nato il nipote ho ripreso la passione..speravo di passargliela ma non è proprio portato!! I giovani d’ oggi s’ annoiano..non han più la pazienza per far volare un modellino..vogliono solo i videogames!
Noi pensionati veniamo qua al circuito due volte alla settimana..io faccio i miei modellini da me, così spendo meno e mi diverto! Ogni tanto faccio le gare ma non quelle acrobatiche.. Ormai non ho più i riflessi pronti!! “

( Giuseppe, verso La Storta)

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